lunedì 26 marzo 2012

Aiuto, sono diventato zoppo!!

Ma a quanti di voi, una mattina alzandosi da letto, appena messo il piede per terra (destro o sinistro è indifferente) è successo di sentire un dolore importante sotto la pianta del piede e poi di zoppicare per tutta la giornata?
E vi siete chiesti: ma cosa ho fatto? L’ho battuto? Sono caduto?  Ho fatto uno sforzo? Ma cosa è successo? E non trovate la spiegazione, ma il dolore non passa anche se avete preso il primo antiinfiammatorio che avete trovato in casa.
E allora cosa è successo???

Ve lo dico io: probabilmente avete un piede cavo e negli ultimi mesi avete messo su qualche chilo di troppo, oppure avete iniziato a svolgere una professione o una disciplina sportiva che vi fa stare tanto tempo in piedi, oppure avete cambiato o messo per la prima volta calzature “lavorative”, come le scarpe antinfortunistiche che hanno un rinforzo in acciaio nella suola oppure il classico zoccolo bianco, tipo dr. Schulz.
Infatti, le calzature lavorative con una suola rigida, come per me gli zoccoli di sala operatoria, sono la prima causa di insorgenza di dolore e così, una parte del piede che si chiama sperone o spina calcaneare ha dato segno di sè perché stimolato dal carico eccessivo su di una superficie rigida.

Cos’è? Lo sperone è una piccola escrescenza ossea che si forma in prossimità della superficie ossea anteriore del calcagno, dovuta a processi riparativi di microlesioni causate da un’eccessiva trazione sulla zona inserzionale della fascia plantare.

Come si cura? C’è chi ha fatto il laser, c’è chi ha provato le ionoforesi, c’è chi ha fatto gli ultrasuoni, c’è chi mette 2-3-4 volte al giorno la crema antidolorifica, tutte cose consigliate dal medico o del fisioterapista o dall’amico che le ha già avute tutte (ce l’abbiamo tutti un amico cosi, quello che ne ha passate più di Rambo!) e che ora sa TUTTO!

Ma la cura, allora, qual è? Ebbene prima si fa una radiografia del piede sottocarico in proiezione latero laterale, così si fotografa il nostro sperone, e poi lo si tratta con un plantare di spessore idoneo di solito fatto di silicone da portare continuativamente fino alla scomparsa del dolore (ed anche dopo).






Ma le terapie di prima?? Servono? No perché lo strato corneo della pelle sotto il piede è il più spesso del nostro corpo e quindi da lì non passa niente, l’unico trattamento fisioterapico veramente efficace è quello attinente alle onde d’urto (io le faccio ai miei pazienti e le ho fatte sul mio piede destro per curarmi un piccolo sperone “arrabbiato”).
In caso insuccesso delle onde d’urto si può ricorrere ad una infiltrazione locale di cortisonico ad alto peso molecolare; ci sarebbe anche un trattamento chirurgico di questa malattia che consiste nell’effettuare un’incisione della fascia plantare al fine di detenderla ma è poco utilizzato.

Saluti e buona passeggiata!!!

2 commenti:

  1. Gentile dottore, grazie per le sue spiegazioni così chiare. Le scrivo per sapere se l'uso dei tacchi alti è sempre da evitare o se, limitandone l'altezza, posso continuare ad usarli.
    Se non sono consigliabili, qual è il tipo di calzatura più adatta per chi ha il piede cavo? Si può prevenire nei bambini, visto che vorrei evitare questo inconveniente a mia figlia? Grazie, Anna

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  2. Cara Anna,
    i tacchi alti si possono utilizzare tranquillamente, ovviamente con un sovraccarico metatarsale. Le calzature più idonee sono quelle con un rinforzo sulla volta plantare, tuttavia la prevenzione è difficile e si fa con la ginnastica!

    Saluti,
    Dott. Leonardo Donati

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