lunedì 22 ottobre 2012

I 10 trucchi per evitare l'influenza di stagione



L’autunno è ormai alle porte, a ricordarcelo non ci sono solo le foglie ingiallite che fanno da tappeto alle strade, ma anche starnuti e colpi di tosse: primi freddi e venticelli inaspettati ci sorprendono causando fastidiosi malesseri fisici e costringendoci spesso a letto per una banale “frescata” (come si dice qui in Toscana!). Ma non tutto è perduto: basta seguire qualche piccolo trucco per rinforzare le nostre difese immunitarie e tenere lontani i malanni di stagione.


  1. Esci con tanti amici: la prima regola per evitare “il contagio” è di non baciare e abbracciare troppo le persone, tuttavia al contempo gli esperti suggeriscono di incrementare la vita sociale per scansare i mali di stagione. Infatti, secondo uno studio americano pubblicato su The Journal of American Medical Association, chi ha contatti con tante persone è meno esposto al rinovirus, il virus del raffreddore, rispetto a chi ha poche relazioni sociali.
  2. Dormi: la scienza attesta che il numero di ore che dedichiamo al sonno è inversamente proporzionale alle possibilità che abbiamo di ammalarci. Esponendo dei volontari sani a virus influenzali, i ricercatori hanno scoperto che chi dormiva meno di sette ore a notte aveva il triplo delle possibilità di ammalarsi. Addirittura, chi soffre di disturbi del sonno è esposto quattro volte di più rispetto a chi dorme con regolarità. 
  3. Mangia bene: con una dieta sana e variegata, ricca di frutta e verdura, si fa il pieno di tutti i nutrienti che proteggono l’organismo dai virus invernali: zinco (che trovi in carne, uova, ostriche, cerali, noci, legumi), vitamina D (nel pesce, nel fegato, nel latte, nelle uova), vitamina E (nella frutta secca e nell'olio d'oliva), carotenoidi (in carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, broccoli, peperoni) e vitamina C (arance, kiwi). Anche l’assunzione di aglio aiuta a rinforzare le difese immunitarie e la risposta delle cellule. È bene evitare di mangiare troppi cibi grassi e dolci, in particolare lo zucchero ha un effetto negativo sul sistema immunitario, abbassando la sua efficacia.
  4. Non esagerare con l’alcol: il consiglio vale sempre, ma ancor più se si vogliono evitare i malanni di stagione. L'alcol indebolisce il sistema immunitario, rendendoci più esposti ai virus. Inoltre disidrata l’organismo, trasformando naso e gola in un passaggio perfetto per i germi.
  5. Prendi del miele: il miele è un ottimo alleato per la salute poiché contiene sostanze con una spiccata azione battericida. In pratica, agisce come un antibiotico naturale, così con l'arrivo dei primi freddi un cucchiaino di miele la mattina, sciolto nel latte, nel the o nel caffè o spalmato sul pane, aiuta a disinfettare le prime vie respiratorie, prevenendo e contrastando tosse, raffreddore e mal di gola.
  6. Rilassati: un organismo stressato è particolarmente esposto agli attacchi esterni: se corpo e mente sono sull'orlo di un esaurimento, è facile ritrovarsi sotto le coperte con un febbrone, ecco perché bisogna cercare di ridurre lo stress, soprattutto nei mesi freddi.
  7. Fai esercizio: l'esercizio fisico, anche moderato, aiuta a rinforzare il sistema immunitario. Quindi, anche se fa freddo, è bene uscire anche solo per fare una passeggiata!
  8. Assumi probiotici ogni giorno: è stato provato che l'impiego costante di probiotici riduce i casi di infezione e rende le forme influenzali meno aggressive. Risultano particolarmente efficaci due tipi di probiotici: i bifidobatteri (Bifidobacterium lactis) e i lattobacilli (Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus plantarum), che ritroviamo negli yogurt, nelle bevande probiotiche o in farmacia.
  9. Lava le mani: per sfuggire a germi, virus e batteri, è fondamentale lavare spesso le mani con acqua e sapone. Non bisogna esagerare invece con i prodotti antibatterici, che rischiano di indebolire la pelle e di far diventare, alla lunga, i batteri più aggressivi e resistenti.
  10. Non fumare: fumare indebolisce i peli che si trovano nel naso e che hanno la funzione di fermare i germi, evitando che entrino nel nostro corpo. Sarebbe dunque consigliabile (in generale, non solo in questo caso specifico!) smettere di fumare o almeno limitare drasticamente l’assunzione di tabacco e nicotina.
 

venerdì 12 ottobre 2012

Una mela al giorno e.. la salute è di ritorno!

Golden, Cotogna, Pink Lady, Annurca e Renetta solo per citarne alcune: la mela è un frutto che offre un’ampia scelta nella varietà, nel gusto e anche per le proprietà nutrizionali che possiede, importantissime per l’equilibrio del nostro organismo. Protagonista di favole e giochi all’ultimo morso, ottima a fine pasto o come ingrediente delle vostre torte, trova la sua stagionalità nell’attuale periodo autunnale e arricchisce da sempre le pietanze della classica dieta mediterranea rivelandosi un vero toccasana per il nostro corpo.

Secondo uno studio pubblicato di recente sulla rivista Journal of Functional Foods è emerso che il consumo quotidiano di questo frutto riduce il livello di colesterolo Ldl (quello cattivo) del 40% dopo quattro settimane, riducendo considerevolmente il rischio di infiammazioni e danni tissutali.

La mela ci aiuta anche a respirare meglio, per la presenza di vitamina C: pare che la sua azione antiossidante e sulle vie respiratorie sia quasi maggiore rispetto a quella degli agrumi e che aiuti l’organismo a difendersi dagli attacchi esterni.
Inoltre, il frutto contiene sostanze utilissime al nostro benessere psicofisico: in 100 grammi di mela, comprensiva di buccia, troviamo il 22% di polifenoli che proteggono le nostre cellule dai danni provocati dai radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare. Ai polifenoli è riconosciuta un’azione antitrombotica e una possibile attività antitumorale.

In 100 grammi di mela troviamo anche 12 mg di fitosteroli, sostanze con azione ipocolesterolizzante. Unite alla pectina, queste sostanze svolgono anche un’azione preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari. E ancora, il contenuto di acidi organici nelle mele svolgono un’azione regolatrice sull’equilibrio acido-base del sangue e sulla tipologia della flora batterica intestinale. Infine, la mela può diventare una preziosa alleata anche per le donne quando la si usa come ingrediente per maschere di bellezza fai da te dalle proprietà emollienti e idratanti.

Gli esperti consigliano di variare spesso qualità di mela poiché ognuna di essere contiene principi nutrivi specifici diversi dalle altre. È un frutto che va bene per tutti, dai diabetici per la scarsa presenza di fruttosio ai bambini e a tutti coloro che hanno un maggior bisogno di protezione (convalescenti, donne in gravidanza, puerpere). La quantità giornaliera raccomandata è proprio quella del famoso proverbio: una mela al giorno!

mercoledì 26 settembre 2012

Dieta e articolazioni: piccoli gesti per una vita sana


Ippocrate diceva: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo”. Anche nell’ambito delle infiammazioni in genere, la dieta gioca un ruolo importante. Per tutti i pazienti, indipendentemente dalla patologia articolare in questione, vale il consiglio di smaltire i chili di troppo se si è in sovrappeso, vista l’importanza che rivestono sia l’attività fisica sia il cibo per la vita di un essere umano.
 
Le articolazioni sono gli “ingranaggi” che collegano tra loro le ossa dello scheletro e permettono che i movimenti del corpo possano, per l’appunto, articolarsi al meglio.

In tal senso, diverse sono le malattie infiammatorie che colpiscono più frequentemente le articolazioni e le più diffuse sono l’artrite, l’artrosi  e l’artrite reumatoide. L’alimentazione può essere di notevole aiuto nella prevenzione e nella cura delle malattie articolari: a questo scopo, ossia per mantenere in salute le articolazioni, essa deve essere equilibrata, varia, ricca di antiossidanti, povera di alcol e non troppo ricca di alimenti di origine animale.


I cibi “amici” sono il pesce, in particolare quello azzurro e grasso, la frutta e la verdura fresca, in particolare quella giallo-arancione e verde scuro, ricca di caroteni e vitamina C, la frutta secca, i semi oleosi e l’olio di oliva, i cereali integrali, le uova, la carne magra e il lievito di birra. Tutti questi alimenti contengono, infatti, sostanze che svolgono una potenziale azione antiossidante, il che, unito all’abitudine a muoversi, favorisce la  mobilità articolare dei nostri “ingranaggi”. Il movimento, infatti, agisce sulle capsule e sui legamenti dell’articolazione, rendendoli più saldi e resistenti.


Da evitare, invece, l’assunzione smisurata di grassi alimentari che vanno a comporre la membrana delle nostre cellule. Se la nostra dieta è ricca di acidi grassi polinsaturi della serie omega 6, si formano potenti sostanze infiammatorie, che si rivelano utili se mantenute in un rapporto equilibrato con altre sostanze derivate dagli acidi grassi omega 3, ma pericolosissime se assunte in dosi eccessive. Allo stesso tempo, la mancanza di esercizio fisico o l’abitudine a compiere gesti di ampiezza ridotta possono essere dannosi: tali propensioni portano a una diminuzione della mobilità delle articolazioni e al peggioramento della coordinazione motoria. Inoltre, è sempre bene ricordare che solo durante il movimento viene prodotto liquido sinoviale: anche per questo, l’immobilità danneggia in maniera evidente le superfici articolari.
 

venerdì 7 settembre 2012

La dieta del futuro per salvare il pianeta


La situazione alimentare della Terra sta diventando precaria: ci sono pochi Paesi in cui la quantità di cibo a disposizione è superiore alla richiesta e addirittura diventa un problema smaltire le risorse inutilizzate che, a lungo andare, finiscono per inquinare. In altre parti del mondo, secondo le cifre dell’Onu, 900 milioni di persone vanno a letto affamate tutte le sere e 2 miliardi sono da considerare malnutrite. Tra l’altro, il sistema per il quale esistono tali casi di denutrizione è lo stesso che provoca l’obesità del 50% della popolazione nei Paesi industrializzati. Nei Paesi del nord del mondo le persone assimilano in media 3.500 calorie al giorno, in quelli del sud 1.500. Per mantenersi in salute ne bastano 2.000.
Il problema, però, non è solo la distribuzione iniqua delle risorse alimentari, ma anche la produzione stessa degli alimenti a sostentamento dell’umanità nel prossimo futuro. Considerando che fra 40 anni la popolazione aumenterà da 7 a 9 miliardi persone, se nei paesi benestanti persisteranno gli attuali ritmi, e soprattutto le diete odierne, potrebbe verificarsi una gravosa carenza di cibo in tutto il pianeta.
Diverse sono le iniziative che vengono promosse sull’argomento. Fra le tante, Oxfam, network internazionale di organizzazioni di Paesi diversi, impegnato nella lotta globale contro povertà e ingiustizia sociale, promuove la campagna "Coltiva - Il cibo. La vita. Il Pianeta", che mira a riformare il sistema alimentare mondiale partendo dallo studio delle abitudini alimentari dei Paesi e dalla consapevolezza delle loro economie di consumo.

Ecco perché è necessario che anche le nostre abitudini alimentari cambino se vorremo nutrire le generazioni future. Ma come? Di sicuro, iniziando da alcuni piccoli accorgimenti.
Ad esempio, tutti dovremmo seguire 5 semplici regole:


1.  Ridurre gli sprechi
Significa, per esempio, ridurre la quantità di acqua nella pentola quando bolliamo la pasta, utilizzare padelle sottili per poter abbassare la fiamma del gas e cuocere i cibi comunque negli stessi tempi.
2.  Sostenere i piccoli produttori
I piccoli produttori sono circa un miliardo e mezzo nel mondo, sostenerli significa supportare l’agricoltura sostenibile e dunque garantire risorse alimentari all’intero pianeta. In tal senso, scegliere il commercio Equo e Solidale è sicuramente un passo intelligente verso uno stile di vita più corretto.
3.  Comprare cibo di stagione
Acquistare prodotti stagionali è salubre non solo per le proprietà che i cibi offrono in quel determinato momento dell’anno, ma anche perché diminuisce l’importazione di prodotti fuori stagione da altri Paesi, riducendo i costi di trasporto e l’inquinamento.
4.  Cucinare in modo intelligente
Essere più oculati nella preparazione dei cibi aiuta ad evitare grossi sprechi e anche ad alleggerire la nostra pattumiera. Infatti, sarebbe buona abitudine utilizzare gli avanzi dei pasti precedenti ed evitare di buttar via cibi che potrebbero essere ancora consumati.
5.  Mangiare meno carne
È stimato che l’uomo ricava circa il 20% delle proteine necessarie al nostro fabbisogno da carne e latticini, tuttavia sarà necessario diminuire questa cifra al 5% per rendere la situazione sostenibile tra 40 anni.
 
Il problema deriva soprattutto dalla carenza di acqua e poiché il cibo ricavato da animali consuma quasi dieci volte in più acqua rispetto a una dieta vegetariana, ciò che bisognerebbe fare è mangiare meno animali, ridurre i terreni destinati ai pascoli e destinarli invece ad altre coltivazioni più sostenibili. Frutta e verdura dovranno prevalere nella nostra dieta, ma non significa che dovremo necessariamente diventare vegetariani.

Le riserve globali di cibo diminuiscono costantemente , mentre la popolazione mondiale non fa che aumentare: che ognuno di noi si adoperi per salvare il pianeta!

martedì 24 luglio 2012

Dolore al ginocchio: e se fosse la “zampa d’oca”?

Quando siamo in presenza di un forte dolore nella zona interna del ginocchio si pensa per lo più ad un problema del menisco, ma ci si può sbagliare.
Infatti, sulla parte interna della tibia, subito al di sotto dell’emirima articolare mediale, esiste l’inserzione di un complesso di tendini chiamato zampa d'oca (pes anserinus).
Essa deve il suo nome al peculiare aspetto anatomico: è, infatti, una inserzione tendinea comune a 3 muscoli (il gracile, il sartorio e il semitendinoso) che ricorda l’aspetto del “piedino” del famoso volatile. Il complesso anatomico è inoltre completato da una borsa (struttura di scorrimento) che lo separa dal sottostante piano osseo.

Cause
In seguito ad una postura non corretta, in particolare del bacino, una parte del lavoro svolta dal vasto mediale viene trasferita, durante la deambulazione, ai muscoli della zampa d'oca. Il conseguente supercarico di lavoro di questi muscoli può portare all'infiammazione, per eccesso di attrito, dell'inserzione tendinea comune e della borsa sierosa sottostante (borsite).

Chi ne è colpito?
La malattia è tipica del sovraccarico funzionale (overuse sindrome) del giovane atleta, ma è ancora più caratteristica nell'anziano affetto da artrosi del ginocchio o dell’anca.

Sintomi
Il dolore è localizzato al di sotto della rima articolare sulla faccia antero-mediale della tibia. Inizialmente può comparire durante l’attività fisica o può essere provocato dalla pressione diretta. Talvolta il dolore si presenta acutamente dopo che il paziente è stato a lungo fermo, come nell’atto di alzarsi da una sedia dopo un periodo di riposo e spesso si manifesta anche durante il riposo notturno. Raramente compare gonfiore in corrispondenza della zampa d’oca. Se la sintomatologia si cronicizza, la zoppia è la conseguenza del persistere del dolore durante la deambulazione.



Diagnostica strumentale
La conferma del sospetto clinico di sindrome della zampa d’oca si ha con l’esame ecografico, sufficientemente particolareggiato da dimostrare sia le caratteristiche lesioni bursali (versamento, edema) che tendinee.
Poiché la borsite della zampa d'oca si associa spesso con affezioni intra-articolari (artrosi), è frequente associare alla ecografia esami come RX sottocarico del ginocchio al fine di documentare e poi curare le patologie suddette.

Terapia
Il mio schema terapeutico si basa sulla sospensione dell'attività fisica per alcune settimane negli sportivi o nel riposo per i pazienti artrosici, l’assunzione orale di farmaci anti-infiammatori e l’applicazione sia di una borsa del ghiaccio che di un cerotto medicato locale (contenente fans) cui associo terapie fisiche quali gli ultrasuoni, la laserterapia e la ionoforesi.
Se questo schema non mi dà risultati ricorro a infiltrazioni con cortisonici (mai nei pazienti giovani) e con acido ialuronico con una cadenza settimanale fino alla scomparsa dei sintomi; successivamente la visita di controllo avviene dopo circa 30 giorni.

Attenzione!!!
La borsite della zampa d’oca può essere confusa dal paziente con una patologia del menisco mediale dal momento che il dolore è localizzato in corrispondenza della regione antero-mediale del ginocchio al di sotto della rima articolare, ma questo errore non deve essere fatto!


mercoledì 20 giugno 2012

Orticaria: come riconoscerla e come trattarla

Rossi sfoghi pruriginosi, sensazione di bruciore, eruzioni cutanee piccole o grandi che si spostano da una zona all’altra del corpo: questi i sintomi più comuni dell’orticaria. Nei casi più gravi si può riscontrare un gonfiore alla gola che provoca difficoltà di respirazione. L’orticaria tende a comparire in gruppi su una piccola area o una grande area della pelle sotto forma di bolle che possono cambiare di dimensioni molto rapidamente. Oltre al gonfiore sulla pelle, può capitare che si gonfino anche occhi, labbra e lingua, solitamente questo succede nelle persone che hanno allergie animali o alimentari.


Il prurito è uno dei sintomi più fastidiosi dell'orticaria

L’orticaria è una patologia piuttosto fastidiosa, soprattutto per il prurito causato dalle bolle, e richiede un’indagine approfondita per appurarne le cause.  L’origine dello sfogo può, infatti, dipendere da molteplici fattori come l’eccessiva esposizione al caldo o al freddo, l’intolleranza ad articoli da toeletta (saponi, shampoo, balsami), allergie ai farmaci (antibiotici, aspirina, sulfamidici, la penicillina, gli ACE-inibitori come farmaci per la pressione sanguigna), allergie alimentari (crostacei, uova, noci, latte, frutti di bosco, pesce) e ad alcuni tessuti o ancora punture di insetti e morsi.

È buona prassi recarsi immediatamente nel presidio ospedaliero più vicino qualora si accusassero alcuni dei sintomi descritti. Questo per scongiurare patologie di altro tipo o l’aggravarsi dello sfogo, inoltre è opportuna una valutazione specialistica allergologica, in base alla quale verranno richiesti gli approfondimenti (esami ematici o eventualmente strumentali) più opportuni. In seguito al risultato della valutazione specialistica allergologica e degli esami richiesti potrà essere valutata la terapia migliore per il caso specifico. La terapia mira, ove è possibile, a rimuovere la causa scatenante: spesso vengono somministrati degli antistaminici nell’immediato per controllare il prurito e del cortisone per prevenire reazioni allergiche acute.


Gel di aloe vera, fra i rimedi naturali contro l'orticaria

Esistono anche dei rimedi naturali che il paziente può farsi consigliare dall’omeopata di fiducia. I più comuni sono l’applicazione di impacchi freddi oppure gel di aloe vera o ancora olio di vitamina E sulle zone affette dagli sfoghi; l’assunzione (in maniera alternativa) di idrossido di magnesio, the alla menta, camomilla o valeriana contro il prurito.

 

venerdì 15 giugno 2012

Arriva “Scipione”: il gran caldo è alle porte!

L’anticiclone “Scipione” sta per colpire il nostro Paese: per circa dieci giorni a partire da domenica 17 giugno saremo avvolti da un caldo africano che ha già fatto scattare l’allerta in Trentino e nel Lazio, dove si attendono picchi fino a 35 gradi. L’ondata durerà presumibilmente fino al 25 giugno.

Il gran caldo preoccupa ogni anno, soprattutto per la salute delle persone anziane, che tollerano meno l'adattamento a temperature elevate attraverso i normali meccanismi di raffreddamento del corpo, come la sudorazione. In più, la dilatazione dei vasi sanguigni periferici, una normale reazione dell’organismo quando sale la temperatura, può comportare problemi per il cuore e per la circolazione. Al di là dell’età, è buona norma per tutti modificare alcune delle abitudini giornaliere per affrontare opportunamente la calura estiva, ad esempio:

- mangiare molta frutta e verdura, cibi che contengono una grande percentuale di acqua e, più in generale, preferire pasti leggeri a base di pasta e carboidrati rispetto a carni e formaggi;
- bere molta acqua (almeno un litro e mezzo al giorno), anche se non si ha sete per evitare di disidratarsi;
- evitare di uscire nelle ore più calde della giornata che, quando i raggi del sole sono più intensi e l’afa più fastidiosa;
- ridurre sensibilmente il consumo di alcolici, caffè e bevande gassate o zuccherate. Così come bisogna evitare le bevande troppo calde o troppo fredde: quelle calde hanno l’effetto di aumentare la temperatura corporea, mentre quelle troppo fredde possono causare crampi e congestioni;
- vestirsi con abiti dal colore chiaro e non aderenti, di cotone, di lino o di fibre naturali, poiché i vestiti scuri o di materiale sintetico trattengono il calore;
- utilizzare con raziocinio ventilatori e condizionatori d’aria. Questi ultimi, in particolare, vanno regolati sui 25-27 gradi e, periodicamente, bisogna ripulirne i filtri;
- proteggersi con creme solari ad alta protezione, soprattutto in spiaggia o per esposizioni prolungate durante la giornata (per una lunga passeggiata o per una gita in montagna).

Seguendo questi piccoli, ma fondamentali accorgimenti, saremo meno soggetti ai molteplici rischi dovuti al caldo estivo e potremo goderci il sole, il mare, la campagna e la città nel pieno benessere del nostro corpo.